I templi del Kamasutra
Per visitare i templi del Kamasutra, sbarchiamo in un aeroporto piccolissimo, con una pista che pare una stradina asfaltata.
La città di Khajuraho è minuscola, e vive attorno ad alcune strutture alberghiere destinate ai tantissimi turisti che vengono qui solo per vedere queste famosissime figure.
Di certo c'è che i templi meritano la visita al di là delle rappresentazioni di scene sessuali, assolutamente realistiche e "moderne".
Mentre in Europa si viveva un certo oscurantismo, in India si facevano bassorilievi in grado di far arrossire ancora oggi i meno smaliziati.
I templi dal punto di vista strutturale sono tipicamente indiani, e agli occhi di un occidentale, abituato alla simmetria e alla logica costruttiva classica, possono sembrare simili a castelli di sabbia fatti durante una serata al mare. Non c'è un solo spigolo di queste strutture che non sia stato trasformato in una figura umana, animale o divina/demoniaca.
Serie ininterrotte di ballerine dal seno prosperoso (praticamente uguali a quelle cambogiane di Angkor Wat), che sembrano danzare al nostro passaggio, sfilze di elefanti a reggere il peso di varia umanità ammassata, e infine, tra le altre immagini, scene di sesso raccontate con poesia, ma anche con puntualità didascalica o in modo estremo, senza alcun pudore.
Sesso tra uomo e donna, uomini con più donne, donne con più uomini, uomini con animali. Ma non solo sesso fisico o furore sessuale. Anche sesso raccontato, ricordato.
Rappresentazioni senza alcuna volontà pornografica, ma anzi, con un filo conduttore mistico.
Una selezione minima di immagini fra le centinaia scattate in questa giornata, in un luogo che merita assolutamente di essere visitato!
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