Lima!

Di buon mattino (sarà una costante del viaggio) andiamo verso i monumenti della città, percorrendo un lungo viale che ci fa apprezzare alcune caratteristiche di questa bella città: la gente gira in bici lungo delle piste ciclabili molto ben disegnate, i parchi sono curati e belli, il traffico non è particolarmente caotico.
La piazza principale è molto bella, e anche la cattedrale merita una visita attenta. Vi si possono ammirare alcuni abiti indossati da Papa Wojtyla e tutta una serie di arredi sacri più o meno antichi. Inoltre si vive in questa chiesa la presenza del conquistador Francisco Pizarro (del quale sono conservati i resti).
Vicino alla cattedrale c'è un bel mercatino con prodotti tipici, primo impatto con i colori della gastronomia peruviana.
Pranziamo in un centro commerciale che si trova già lungo la via del nostro prossimo obiettivo: Paracas.
Il pranzo consiste in pesce fresco fritto, che mangiamo seduti di fronte al vero spettacolo che offre Lima: le immense onde dell'Oceano Pacifico, che sorprende per maestosità e per l'incessante rumore di sassi trascinati in acqua. Punteggiato di surfisti e sorvolato da parapendii in volo, da l'idea di essere un paradiso per pescatori e sportivi.
Per il resto scopriamo a nostre spese che in Perù le distanze non si calcolano in chilometri: percorrere 260 km significa impiegare mezza giornata (pur con brevi soste... Idrauliche) in pullman.
Di certo però non è mai tempo sprecato: in viaggio ogni secondo ti espone a un nuovo spettacolo, a una nuova curiosità, a una incredibile esperienza. Stiamo percorrendo infatti la mitica Panamericana Sur, una strada che pare tracciata su un pianeta parallelo alla terra, certamente più simile a Marte. La spina dorsale del nuovo mondo è sferzata da un vento incessante e imperioso, e il numero di camion (visti finora solo nei film e nei telefilm americani) è davvero impressionante. Attraversiamo molti paesini che iniziano ad introdurci ai colori del vestiario delle genti del Perù. Inoltre lungo la strada prendiamo dimestichezza con i nomi dei piatti tipici e con alcune bevande a me finora ignote. Su tutte la Inca Cola! Una bevanda giallo fosforescente che ha il sapore delle big babol (indefinito dolciastro).
L'arrivo a Paracas è in notturna, in un hotel di livello assoluto (lo attestano anche i premi di tripadvisor) nel quale mangio il mio primo ceviche, un piatto a base di pesce freschissimo crudo, marinato nel succo di lime... peccato che qui sia iniziata la mia guerra contro il coriandolo!!

Lima: Plaza de Armas
Interno della Cattedrale di San Giovanni Apostolo ed Evangelista

Museo Larco

Veduta dell'Oceano Pacifico
On the road again
Ceviche


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