Non si è mai abbastanza pronti per vedere un lago di queste dimensioni. Già in passato ci era capitato di solcare un lago enorme (in Cambogia... ve lo racconterò!), e anche in quella occasione devo ammettere di essere rimasto stupito da quanta vita possa svilupparsi in un lago, ma sopratutto di quanta umanità possa vivere non sulle sponde di un lago, ma al suo interno, galleggiando quotidianamente!
Il Titicaca è davvero enorme: già la piccola porzione che abbraccia Puno (la città dalla quale salpiamo) ha dimensioni importanti. Superata la strettoia fatta di canneti su fondale basso, il Titicaca ci si apre davanti in tutta la sua imponenza. Non ha davvero confini!
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Il mio primo scatto sul pontile: canneti e acqua a perdita d'occhio |
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Titicaca: tra Perù, Bolivia e un cielo sconfinato |
Poco oltre questa barriera iniziamo a intravedere delle gialle isole con strane costruzioni di paglia. Queste isole hanno la particolarità di essere... galleggianti!
Vengono costruite dagli Uros, antico popolo peruviano che vive in simbiosi con il lago.
Sbarcati su una di queste isole veniamo accolti (con tanto di bacione) da Jolanda, la "Presidenta" titolo che spetta alla capa del gruppo fermamente matriarcale che ha realizzato e vive sull'isola. L'aspetto più interessante di questa porzione della nostra giornata è la spiegazione di come viene costruita l'isola (si sfrutta il galleggiamento delle radici del particolare tipo di canne che cresce sul lago) e visitare l'interno delle case degli Uros (non credo potrei viverci!! non paiono particolarmente comode... anzi sembrano fredde e scomode). Per il resto è una tappa abbastanza turistica: fanno indossare i loro abiti alle ragazze del gruppo, e ci vendono piccoli oggetti che producono in loco (a quanto sostengono... non so se sia vero!).
Di certo c'è che queste isole regalano foto bellissime, sopratutto se la giornata è limpida come quella che abbiamo trovato noi.
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La presidente Jolanda (a sinistra) e le sue consigliere |
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i grossi blocchi sono le radici che permettono il galleggiamento delle isole |
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Jolanda ci spiega come si costruiscono le abitazioni |
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Alejandro: il più giovane commerciante Uros |
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Il comodo parcheggio dietro casa: imbracci il fucile e sei pronto! |
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altre isole |
Lasciate le isole galleggianti degli Uros ci spostiamo verso una piccola isola (stavolta tradizionale) chiamata Taquile. e qui la sensazione di smarrimento devo ammettere si è fatta sentire. Sarà stata forse l'altitudine, la stanchezza per un tour lungo e bello, ma stancante? No
Il vero motivo è la familiarità che provavo per un luogo mai visto prima. Appena sbarcati non non ho potuto non notare la somiglianza dei colori di questa isola con la mia isola, la Sardegna. Certo il profumo del lago non è quello del mare, ma il colore, dopo tanti giorni di montagne sconfinate, è simile.
A guardare l'isola poi... i muretti a secco delimitano le proprietà... delle pecore pascolano lungo la collina... manca il profumo del mirto e della macchia, ma davvero osservo tutto con molta curiosità per delle similitudini che non mi sarei aspettato a oltre 3800 metri sul livello del mare.
Devo però ammettere lo shock quando ho visto arrivare verso di noi un gregge guidato da più persone vestite col costume di Orgosolo. Incredibile!
Se gli uomini non avessero una berritta troppo colorata per essere sarda sarei andato in crisi!
Assistiamo ai balli tipici, visitiamo le bellissime case di pietra con delle corti invidiabili (qui si sarebbe bello vivere, se non fossimo a queste altitudini), e dopo un lauto pasto (ottima la trucha - trota del lago) si torna verso la città di Puno.
torniamo verso l'imbarcazione che ci riconduce all'hotel.
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Uno strano deja vù |
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muretti a secco?! |
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mmmm... |
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ok... siamo in Sardegna! |
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Le berritte sono colorate! |
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Trucha, riso, patate e verdure... tutto ottimo!! |
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Sotto le nuvole all'orizzonte, la Bolivia! |
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Una bambina di Taquile (vi prego, notate le bellissime scarpette!) |
Andiamo a spasso per la fresca Puno sotto una leggera pioggia che si interrompe quasi subito. Visitiamo velocemente il mercato locale e la piazzetta, e poi ci fiondiamo dentro un ristorante dove si mangia molto bene e che sopratutto ha delle birre in formato grande a prezzo minimo. Anche per oggi è andata bene!
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Per chi volesse, l'ottimo... porcellino d'India al forno! |
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Finalmente una bottiglia grande!!! |
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