Il giorno del Condor

La costante di un tour in Perù come questo è la levataccia. Non è infatti possibile vedere così tanti posti, così tante bellezze naturali e artistiche uniche senza alzarsi presto. Questo per due motivi principali: anzitutto le distanze. Ho già avuto modo di dire che in Perù le distanze non si misurano in chilometri ma in ore. Le strade, pur buone, non sono certo semplici da percorrere. Il secondo motivo è che ci sono luoghi comuni a più tour. La scelta che le guide ci hanno suggerito di fare è stata quella di alzarci un po' prima di chi faceva altri tour, per poter visitare tutti i luoghi senza dover sgomitare con troppe persone. Di fatto la scelta si è rivelata vincente.
Un esempio su tutti è questo: alla Cruz del Condor, belvedere principe per vedere questi splendidi rapaci, siamo arrivati per primi. Abbiamo avuto modo di fare le foto e i video da ogni angolazione, sia dei condor in volo che dei condor appollaiati per almeno 40 minuti. Dopo questa quiete inattesa sono arrivati un pullman dietro l'altro centinaia di turisti che hanno riempito ogni angolo del sito. 
Un consiglio quindi ottimo: alzatevi presto e godete dei silenzi di un canyon bellissimo a prescindere dall'incontro con i volatili (cosa che non sempre avviene... bisogna essere fortunati!)

Il Canyon del Colca, col primo volo del Condor
La famosa Cruz del Condor
Il protagonista della giornata volteggia indisturbato
A vederli da vicino non sono particolarmente belli...

La vallata che conduce al canyon è magnifica, terrazzata a perdita d'occhio in centinaia di anni di lavoro (fa una strana sensazione pensare ai terrazzamenti abbandonati in questi anni... una cultura che lentamente si sfalda). La valle del Colca è una valle fortunata, il magazzino dell'impero Inca. E si vede!
Anche nel piccolo villaggio di Maca la popolazione è umile ma orgogliosa e non ha certo problemi legati al cibo. 
Sempre in questo paesino impariamo uno degli aspetti più crudeli della "civilizzazione" spagnola. Gli altari della chiesa, così come potete notare dalle foto, sono "arricchiti" da una serie di specchi. Ci è stato spiegato che i conquistadores per convertire le popolazioni locali li hanno convinti che il sole (che era il loro Dio) era imprigionato dentro gli altari delle loro chiese, e che se volevano adorarlo erano costretti ad entrare. Una crudeltà infinita!


La valle è terrazzata in ogni angolo... un lavoro immane!

terrazzamenti Inca

A essere sincero non ricordo se è quinoa o tabacco...

Altare barocco e abiti spagnoli...

Notare gli specchi
Dopo aver visitato questa bella chiesetta, con degli altari notevoli e delle statue molto particolari (la particolarità sta negli abiti, molto spagnoleggianti), ripartiamo, ripassando per il passaggio a 5000 metri, per dirigerci vero Puno e il lago Titicaca. Un viaggio infinito e interessante come tutti gli altri.



On the road again

Perù: tra cielo e terra

Lagunillas

Scenari immaginari...


Puno è una città particolare. posso dire che sarebbe bellissima se le case fossero colorate. Invece si presentano tutte grezze, e hanno in comune col resto del Perù il fatto che non sono ultimate. Questo avviene perché in Perù  non si pagano le tasse sulla casa se questa non è ultimata. Tutti i peruviani quindi costruiscono la casa, e poi lasciano incompiuta una parte per non pagare...
Il lago Titicaca si presenta subito immenso e bellissimo. Un posto assolutamente da vedere!
nel prossimo post le foto migliori e le impressioni su questo lago!


Prima foto scattata a Puno
Puno e il Titicaca

Commenti

Post popolari in questo blog

Lu cuggoni

Il Golia attende...

Machu Picchu