Per anni ho letto fumetti che parlavano di Nazca, visto documentari più o meno scientifici o misteriosi che sovrapponevano ipotesi su ipotesi riguardo queste linee tracciate nel terreno... e finalmente mi trovo sulla lingua di asfalto antistante il piccolo aeroporto, sperando che il vento si calmi su questa pianura brulla e rossastra.
Sembra di stare su un altro pianeta, mentre aspettiamo per tutto il pomeriggio una risposta che sappiamo già essere negativa.
Di fatto quasi tutti i pomeriggi il vento aumenta e rende impossibile il sorvolo delle linee. Ci riproviamo con maggior successo il mattino seguente. nel frattempo però effettuiamo la "pesata". I passeggeri infatti vengono sistemati in aerei da 4 o 12 posti a seconda del peso. Tutti hanno il posto sul finestrino, per poter godere dello spettacolo delle linee.
A digiuno, come da consiglio (preziosissimo!) delle guide, 120 dollari alla mano (questo è il prezzo del sorvolo), saliamo su un piccolo aeroplano armati di macchine fotografiche e videocamere.
Una esperienza terribile... ma che sono contento di aver fatto! Sono salito sul velivolo a stomaco vuoto e sono sceso a stomaco... vuotissimo!
In ogni caso, per quanto sia stata una esperienza molto impegnativa dal punto di vista fisico (anche se molti altri passeggeri se la sono goduta e basta), il sorvolo consente la vista dall'alto dei geoglifi, che si vedono in maniera perfetta.
Ho visto tutte le figure in modo molto chiaro, e ho scattato delle foto che non sono certo all'altezza dell'esperienza. A dire il vero a prima vista sembravano foto di un sorvolo generico. Ho corretto l'esposizione con shotwell, un programmino di gestione foto per Linux, e impostando un bianco e nero sono comparse magicamente le figure di Nazca. Alcune delle foto le ho chieste in prestito alla mia gentile compagna di vita e di viaggio.
Alcuni scatti (miei e non) fatti dall'aereo e alcuni dettagli di una città piccola ma carina, dove si mangia bene!
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Balena |
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Colibrì |
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Sempre il colibrì |
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Condor |
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Lucertola (con la coda tagliata dalla strada) - Albero e Mani |
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Pappagallo |
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Uomo |
In chiusura: devo ammettere di non essermi fatto una idea sul
motivo che ha spinto degli uomini a tracciare questi segni immensi
sul terreno. Ho pensato solo a godermi (per quanto lo consentisse il
mio stomaco!!!) la vista dall'alto, cercando di vederli più che di
scattare le foto.
Stando a Nazca ho scoperto alcune cose che da casa, guardando i
vari documentari, non avevo mai sentito nominare, come la matematica
e archeologa
Maria Reiche che è una specie di nume tutelare della città, alla
quale gli abitanti di Nazca sono grati e devoti per aver capito per
prima l'importanza dei geoglifi e per averli puliti (materialmente,
con una scopa!) dalla coltre di polvere che li aveva coperti e
rischiava di tenerli nascosti per sempre.
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Un poster di Maria Reiche |
Per quel che attiene strettamente la città posso dire che è
bello passeggiare verso la piazza principale perchè è molto viva,
per quanto piccola, e popolata di ragazzi e ragazze che affollano il
giardino o i localini disseminati lungo le vie principali.
Tra l'altro, cosa non da poco, si mangia molto bene!
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