In viaggio verso il Vietnam: Il volo e l'arrivo!
A
essere sincero non credevo che per arrivare in Vietnam ci volessero
così tante ore. Nel senso che sapevo benissimo il numero di ore, ma
non immaginavo che quelle ore fossero così... lente.
Facciamo
un classico Alghero Roma, dopo aver salutato il nostro gatto (si chiama Zombie... e non era molto convinto della nostra idea di viaggio) e ci sorbiamo un po' di ore di attesa
facendo dei giretti nei negozi dell'aeroporto invischiati in una
bolgia di romani vocianti e di romane botoxate in maniera
incredibile, tutti diretti verso la Thailandia, e tutti sul nostro
stesso volo (In questo frangente scopro che per fare la fila e
passare avanti agli altri si hanno due possibilità: la priority e
la... maleducaty!).
Si
tratta del nostro primo volo intercontinentale. A seguito delle
descrizioni fatte da amici già navigati (curiosità.... Se si parla
di aereo che termine si usa?) che ci hanno descritto le ere glaciali
di questo tipo di viaggi, ci presentiamo sul volo della Thai verso
Bangkok con felpa al seguito (per essere precisi, nel mio caso felpa
con cappuccio). Ci sistemiamo nei nostri sedili in coda all'aereo,
accompagnati dai sorrisi e dalle riverenze di hostess sorridenti,
carine e gentilissime.
Il
posto a fianco al mio rimane vuoto, e scopro solo dopo un oretta
quanto sia stata fortunata questa casualità. Fin da subito infatti
capisco che quella dei vecchietti abbarbicati ai loro giubbotti e
seppelliti di coperte che rimangono attaccati al sedile tanto è il
freddo che fa sui voli intercontinentali è una leggenda
metropolitana. Sul volo Thai fa calduccio. Dopo un paio d'ore di
conversazione durante le quali apprendo tutte le arti magiche
necessarie per impostare un film a MIA scelta sullo schermo che ho
davanti, inizia il mio viaggio tra il fisico e l'onirico verso la
capitale della Thailandia. Ho “visto” tre o quattro film
classici, dormendo per lunghi tratti, e passeggiando nei corridoi
dell'aereo negli altri, agguantando quando possibile un the o una
bevanda di passaggio, oltre alle generosissime porzioni di ottimo
cibo che la compagnia aerea ci ha messo a disposizione.
Arriviamo
all'aeroporto di Bangkok, e inserisco il pilota automatico: la mia
compagna ha un senso dell'orientamento negli aeroporti che rasenta
l'illuminazione divina. La seguo cercando di tanto in tanto di
confonderle le idee, senza (ovviamente) riuscire a sviarla di un
millimetro. Dopo un “togli la cintola, metti la cintola” (terzo
controllo in meno di 20 ore), ci troviamo sull'aereo che ci porta
verso HaNoi.
L'aereo
è semivuoto. A bordo ci sono quasi solo vietnamiti, e il volo scorre
via liscio. Dormo poco, perché per la prima volta nella mia storia
di viaggiatore seriale di coppia ottengo il posto vicino al
finestrino. Mi godo dall'alto una nazione verde con dei fiumi rossi
di dimensioni per me inimmaginabili.
La
prima cosa che ricordo del Vietnam è l'odore di moquette umida e
fumo di sigarette che ho sentito scendendo dall'aereo. L'aeroporto di
Ha Noi, nel settore arrivi è un po' spoglio, quasi decadente.
Andiamo verso i controlli di frontiera, consegnando i nostri
passaporti fino a quel momento intonsi, e ci mettiamo in fila per il
ritiro degli stessi a seguito del pagamento di 45 dollari a testa.
Ritirato
il prezioso documento andiamo verso l'esterno alla ricerca della
persona che ci guiderà verso l'albergo. Nel momento stesso in cui si
sono aperte le porte automatiche dell'aeroporto è cambiato il mio
concetto di “giornata umida”. Siamo stati investiti da una ondata
di aria pesante e già sudata che ci ha accompagnati per tutta la
permanenza nel nord del Vietnam.
Dopo
una ventina di minuti in macchina con aria condizionata rigorosamente
a palla (costante di tutto il viaggio) arriviamo nell'hotel Pullman
Hanoi (SPOILER: la seguente descrizione sarà riutilizzata più o
meno uguale su Tripadvisor). La struttura dell'hotel è moderna, e la
stanza è molto spaziosa. Il letto è comodo e grande. La pulizia
regna sovrana nella stanza, la temperatura della camera è
regolabile, e la doccia è ampia e dotata di buoni prodotti per la
cura del corpo. La hall dell'hotel è degna di menzione per la sua
ampiezza e bellezza, il personale è cortesissimo. È possibile
effettuare il cambio con la moneta locale a prezzi non sconvenienti.
La colazione viene servita in un salone molto grande che affaccia
sull'ingresso dell'hotel, e si ha la possibilità di scegliere la
colazione continentale o di gustare piatti tipici fin dalle prime ore
del mattino (ottimi!). Fra i punti deboli della struttura devo
segnalare il fatto che il wifi è saltato per mezza giornata. Per il
resto davvero un ottimo hotel.
Nel
prossimo post: La nostra prima giornata a spasso per le vie di
HaNoi!
I prossimi pezzi saranno ovviamente ricchi di foto... per ora pubblico il minimo indispensabile: una foto dell'ingresso dell'Hotel e una della prima parte della mia prima colazione
L'ingresso del nostro hotel ad Hanoi |
Colazione! |
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